E' la rigidità mentale che fa invecchiare il cervello, che con gli anni perde la plasticità strutturale che lo rende duttile e pronto ai cambiamenti. Lo rivela una ricerca condotta sui topi da un gruppo di scienziati americani guidati da Jeff Lichtman della Washington University School of Medicine di St. Louis. Gli esperti sostengono che quando il cervello perde la capacità di rinnovare le connessioni tra neuroni si va incontro ad un deficit funzionale.
Secondo quanto pubblicato su Nature Neuroscience le terminazioni nervose diverrebbero infatti fisse in tarda età rendendo impossibile per il cervello imparare nuovi "trucchi". Il cervello è come se ad un certo punto smettesse di modificarsi come reazione agli stimoli esterni. È questa rigidità che lo fa invecchiare, rendendolo meno capace di nuovi adattamenti.
Con questa ricerca secondo gli scienziati si apre la strada alla comprensione di molti disturbi nervosi non solo della terza età, ma anche degli anni dello sviluppo. Scoprire i misteri nascosti dietro la plasticità neuronale potrebbe servire, dicono in conclusione, per ideare meccanismi per migliorare memoria e capacità di apprendimento, ma le ricerche sono ancora all'inizio.